Il primo negozio abbigliamento di Amazon, e addio privacy
La nuova "normalità" passa anche da qui
A fine anno Amazon aprirà il primo negozio di vestiti.
Quello che passa dal video pubblicitario è un sovrabbondante utilizzo dello smartphone, che se già con fotocamere microfoni e sensori non soltanto costantemente vede, sente e localizza tutto quello che vediamo, ascoltiamo e diciamo, adesso viene impiegato anche per scansionare ogni prodotto che ci piace, dandolo in pasto agli algoritmi perché imparino a conoscerci e siano così in grado di proporci i prodotti da abbinare.
Ma il filmato non rappresenta soltanto il canto del cigno chiamato Privacy, dove in nome di un servizio apparentemente più borghese (c'è il robot che ti spedisce i prodotti nel camerino, l'algoritmo che ti dice quando puoi entrare, il telefono che apre la porta, lo schermo che ti aiuta negli abbinamenti) l'occhio del Grande Fratello arriva ad un livello ancora più profondo.
Questo spot infatti ci dice anche qual è il futuro che ci aspetta. Perché dubito fortemente che Amazon non abbia avuto accesso a quelle risorse che gli avrebbero consentito di registrarlo "in sicurezza". Il fatto che ogni comparsa sia "mascherata" ci dice incontrovertibilmente che questa è la normalità.