Obbligatorio abortire?!
Oltre la Finestra di Overton. In quattro punti.
Fino a qualche tempo fa, abortire era inconcepibile. Provatelo a chiedere ai vostri nonni.
Per arrivare alla legalizzazione si è cominciato con l'accettarlo in casi estremi, con le eccezioni; ottenuto il consenso generale, la condotta è diventata ordinaria, accettabile; quindi ragionevole.
Oggi siamo già al passo successivo, quello della diffusione di tale comportamento nella società: basta sfogliare i giornali degli ultimi anni per rendersene conto.
Ma se il passaggio successivo, la legalizzazione, non fosse davvero l'ultimo?
Se ce ne fosse un altro ancora, non previsto persino dalla sempre più abusata teoria della Finestra di Overton.
Se l'intenzione fosse quello di renderlo obbligatorio?
D'altronde è (e sarà) sempre più difficile astenersi dal praticare l'intervento appellandosi all'obiezione di coscienza, sebbene tale diritto sia sancito dall'articolo 9 della legge 194 del 1978.
Di questa legge per di più vengono sempre meno prese in considerazione le alternative che propone, come ad esempio l'articolo 5 che prevede l'aiuto nella rimozione delle cause che porterebbero la donna all’aborto; oppure l'articolo 2/d, in cui si chiede di informare (magari dagli stessi operatori sanitari e dallo stesso medico che effettuerà l’aborto) che vi sono associazioni di volontariato che possono essere presenti affinché la donna non si senta sola ad affrontare una gravidanza non voluta o difficile.
Non dimentichiamoci poi che per associazioni come l'UNFPA e per tante aziende private, la tutela della salute sessuale e riproduttiva è un vero e proprio business, che si mette in atto formando le donne sulla "dottrina abortista" fin da giovane età, presentando l'aborto non solo come soluzione alle gravidanze indesiderate, ma anche a quelle inaspettate, che vengono descritte come un "attentato alla serenità della donna, alle sue possibilità di emancipazione, alla carriera", eccetera eccetera.
Per ultimo ho bene in mente l'esempio cinese (paese dal quale abbiamo preso in prestito anche le mascherine e il passaporto digitale, e che ci sta pericolosamente portando al loro sistema di credito sociale), dove attualmente il governo ha fissato il limite di figli a 3: oltre questa soglia, scatta l'aborto forzato.