Sveglia Occidente

«Il percorso delle riforme è tracciato, nessun futuro governo potrà smontarlo». Già, ma qual è il percorso?

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ufficiale al varo del portafoglio digitale.

apperò...

Entro l’estate potrebbe già essere possibile caricare i tre documenti (patente, tessera sanitaria e carta d'identità) sull’app Io.

apperò...

Per il momento è un "per chi vuole".

Ovviamente.

D'altronde l'approccio è sempre quello, necessariamente lento, per permettere di abituarsi gradualmente all'idea: altrimenti sarebbe molto più difficile da accettare.

Perché magari, se ci si accontenta di leggere il Corriere e il Sole24Ore, potrebbero sembrare soltanto rose e fiori.

Ma come dimenticare quel che disse la Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyer nel 2020?

«Ogni volta che un’app o un sito web ci chiede di creare una nuova identità digitale o di accedere facilmente tramite una grande piattaforma, non abbiamo idea di cosa ne sia veramente dei nostri dati. Per questo motivo, la Commissione proporrà presto un’identità digitale europea sicura».

«Qualcosa di affidabile, che ogni cittadino potrà usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, da pagare le tasse a prendere a noleggio una bicicletta. Una tecnologia che ci consenta di controllare in prima persona quali dati vengono utilizzati e come».

In quel periodo, "grazie" anche alla pandemia, abbiamo potuto assaggiare il Green Pass, un paragone spontaneo visto che IT Wallet - spiega il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alessio Butti - funziona proprio così: una volta caricati dentro i documenti personali, basta una semplice scansione del QR Code per accedervi digitalmente dal telefono.

Così quel processo che all'epoca era di natura emergenziale, entro pochi mesi diventerà ordinario.

La tecnologia in questione - dicono - si integrerà con gli attuali sistemi SPID e CIE e sarà il primo tassello della futura identità digitale europea, quella di cui parlava Vittorio Colao, l'allora ministro sotto il governo Draghi, che puntava alla creazione di «una vera e propria schengen del digitale».

Insomma: oggi si invoglia i cittadini a usare l'IT Wallet per avere tutti i documenti in un unico luogo, senza forse dare però il giusto peso al fatto che, nonostante gli standard di sicurezza, nessun sistema digitale è immune da possibili accessi indesiderati o furto di dati.

E domani? il disegno è molto più ampio; grazie anche all'influenza dello shock pandemico, ormai «il percorso delle riforme è tracciato, nessun futuro governo potrà smontarlo» (sempre Colao, luglio 2022).

Se ci mettiamo poi i recenti eventi in Canada, quando il governo ha limitato l'accesso ai conti bancari dei manifestanti, non è neanche difficile figurarsi l'ipotesi di un dissidente politico o di una categoria sociale non gradita che, con un semplice click da parte delle autorità, potrà perdere l'accesso ai propri documenti e agli annessi rapporti con la Pubblica Amministrazione; oltre che magari anche alla moneta digitale che sempre di più si cerca di introdurre.