Nessun metodo come metodo, nessun limite come limite

L'eredità di Bruce Lee è qualcosa di incommensurabile, e se siamo qui a parlarne ancora oggi è grazie anche alla mole di appunti che ha accumulato soprattutto negli ultimi anni della sua vita, in parte scritti quasi febbrilmente, come se in un certo sentisse che il suo tempo stesse per scadere.

Nonostante siano passati più di 50 anni, le cause di decesso di Bruce Lee appaiono ancora incerte. All'epoca dell'autopsia si parlò di "probabile" reazione allergica a una o più sostanze contenute nel medicinale datogli per il mal di testa.

Eppure non si può negare che durante la sua vita, soprattutto quella posta sotto i riflettori, abbia dato fastidio a un bel po' di persone.

Dapprima portando in Occidente l'arte del kung fu, che per gli orientali dell'epoca era qualcosa di sacro che non andava assolutamente condiviso col resto del mondo.

Peggio ancora poi quando creò la sua personalissima arte di combattimento, il Jeet Kune Do, che prende il meglio da svariate tecniche tra kung fu, pugilato e scherma. Mischiare il patrimonio e l'eredità della cultura e della tradizione del popolo cinese con altri stili? parlare di tradimento era dire poco.

La stessa Shannon, secondogenita di Lee, non ha una risposta certa. Ma concentrarsi sulla sua morte anziché sulla sua vita - dice - è come guardare il dito anziché la Luna.

L'eredità di Bruce Lee è qualcosa di incommensurabile, e se siamo qui a parlarne ancora oggi è grazie anche alla mole di appunti che ha accumulato soprattutto negli ultimi anni della sua vita, in parte scritti quasi febbrilmente, come se in un certo sentisse che il suo tempo stesse per scadere.

Il libro di Shannon Lee - Be Water, My Friend - è l'appassionante racconto di una vita fatta di amore per il prossimo e speranze per l'avvenire: una vita unica e irripetibile, come lo stesso Bruce tendeva a ricordare ogni volta che se ne presentava l'occasione anche a chi aveva la fortuna di allenarsi in una delle sue scuole. Perché le arti marziali, da sole, non valgono granché: lui le combinava magistralmente con la filosofia, nell'incessante ricerca di quel tutto che lo portasse quanto più possibilmente vicino alla Verità ultima.

E con la sua massima "nessun metodo come metodo, nessun limite come limite" penso che alla fine l'avesse trovata.