Liberate Julian Assange. E liberatelo adesso

Non doveva andare così. Ma non è ancora finita. Possiamo e dobbiamo liberare Julian Assange. Perché se non c’è libertà di parola per lui, non ci sarà libertà di parola neppure per noi.

È vero, adesso potrà fare appello contro l'estradizione negli USA. Ma nel frattempo dovrà vivere in un carcere di massima sicurezza ancora per mesi, forse anni.

Gli ultimi cinque li ha passati nella prigione di Belmarsh, in una cella di cinque metri per tre. Senza luce del Sole, con l'unica compagnia di qualche libro. I precedenti sette li ha trascorsi nell’ambasciata ecuadoriana, sempre a Londra, perché neppure il governo del Regno Unito gli ha potuto garantire che non sarebbe estradato negli USA.

Dodici anni di reclusione per averci mostrato la verità. L'accusa è quella di spionaggio. Eppure lui si è limitato a fare il giornalista, quello vero, documentando tutte le menzogne e le violazioni dei diritti umani, le uccisioni di civili innocenti, la corruzione dilagante e i crimini di guerra del governo americano.

Dodici anni lontano da moglie e figli e il rischio di doverne scontare altri 175, mentre la sua salute fisica e psicologica si deteriorano. Come biasimarlo: invece di diventare l'eroe del ventunesimo secolo viene trattato come il peggior criminale della storia, vittima di costanti vessazioni psicologiche, pressioni e intimidazioni.

Tutto questo gli ha già provocato un ictus, oltre ad allucinazioni e depressione. Assume farmaci antidepressivi e l'antipsicotico Quetiapina. Dicono di averlo visto camminare nella sua cella fino a crollare, dandosi pugni in faccia e testate contro il muro. Nei suoi calzini è stata trovata metà di una lama di rasoio, e più di una volta avrebbe chiamato la linea diretta per i suicidi gestita dai Samaritani perché pensava di uccidersi "centinaia di volte al giorno".

Non sarebbe dovuto andare così. Ma non è ancora finita. Possiamo e dobbiamo liberare Julian Assange. Gli dobbiamo una lotta senza quartiere, tanto a lui quanto a noi. Perché se non c'è libertà di parola per lui, non ci sarà libertà di parola neppure per noi.