L'Italia sta inviando armi offensive all'Ucraina?
Al ministro britannico della Difesa sfugge una frase sugli aiuti militari di Roma a Kiev. Se confermata, la notizia smentirebbe le dichiarazioni del nostro governo, quando disse “mai armi offensive: noi non siamo in guerra con i russi”.
L'Italia sarebbe coinvolta nella fornitura dei missili Storm shadow. Lo ha dichiarato Grant Shapps, ministro della Difesa del Regno Unito, nell'intervista rilasciata al The Times (potete leggerla qui), definendoli «devastanti» e capaci di fare «una differenza riconoscibile» nella guerra tra Russia e Ucraina.
Questi missili sono di produzione anglo-francese e sono conosciuti anche con la sigla Scalp, cioè Sistema di crociera autonomo a lunga portata. Hanno infatti una gittata media di 300 Km e viaggiano alla velocità massima di 1.000 Km/h. Servono per colpire in profondità obiettivi sensibili e sono equipaggiati con sistemi che li rendono quasi invisibili al rilevamento radar e agli infrarossi. Hanno la capacità di superare agilmente le difese aeree e la loro testata esplosiva è composta da una carica cava perforante, funzionale a distruggere le difese dell’obiettivo, e una carica esplosiva principale che scoppia dopo la perforazione. Possono essere lanciati soltanto dagli aerei e vengono guidati da un sistema chiamato fire and forget, spara e dimentica, programmato a terra e non modificabile dopo il lancio.
Ricordiamo che il nostro governo ha esteso a tutto il 2024 il segreto sulle liste degli armamenti e degli equipaggiamenti militari forniti a Kiev. Nonostante le critiche da parte di alcune associazioni umanitarie, l'unico a conoscere il contenuto di queste liste è il Copasir.
Se confermata, questa notizia smentirebbe le dichiarazioni dell'attuale ministro della Difesa, Guido Crosetto, quando disse che l'Italia non avrebbe mai fornito armi offensive a Kiev in quanto "noi non siamo in guerra con i russi".
Soprattutto, data la capacità di colpire obiettivi direttamente all'interno del territorio russo, sarebbe un'azione inconciliabile con l'Articolo 11 della nostra Costituzione, che recita: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».