Adesso non dimentichiamoci di Julian Assange
Assange ci ha dato la verità al costo di grandi sofferenze e lunghe privazioni. Adesso sta a noi custodirla. Meglio ancora, è arrivato il momento di metterla a frutto: che il suo sacrificio non resti vano.
Julian Assange è libero.
Ha patteggiato con gli USA accettando i termini concordati insieme ai suoi avvocati (qui il documento) ed è uscito di prigione: è già tornato nella sua patria, l'Australia.
Per ottenere questa libertà ha dovuto riconoscersi colpevole di aver divulgato informazioni protette dal governo americano sotto il famoso "Segreto di Stato".
Anche se queste informazioni erano di interesse generale e a difesa dei cittadini.
Anche se c'è una sentenza del 1971 della Corte Suprema americana che riconosce la legalità della pubblicazione di materiale secretato purché sia fatto per l'appunto nell'interesse della collettività.
E adesso in molti hanno paura.
Perché per mettere fine ai 1.901 giorni di prigionia e di torture psicologiche (senza dimenticare i precedenti 9 anni di caccia all'uomo) Assange ha dovuto scendere ad un pericoloso compromesso; di fatto, creando un precedente che mina alla sopravvivenza del giornalismo investigativo. Adesso infatti chi divulga documenti segreti rischia almeno 62 mesi di carcere, quelli che lui ha già scontato in una stanza di metri 2 x 3 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. C'è chi perfino riesce a dargliene una colpa: perché dopo tutto quello che ha fatto, alla fine avrebbe ceduto al ricatto americano.
E invece Julian Assange è un eroe, perché è stato in grado di farci uno dei doni più preziosi: la verità.
Attraverso il famoso video "Collateral Murder" ci ha mostrato di cosa sono capaci gli Stati Uniti. E quello è solo un piccolo assaggio rispetto alla mole di documenti pubblicati attraverso Wikileaks che certificano le menzogne, le stragi di innocenti, la rete di corruzione intessuta nel corso degli anni e le innumerevoli violazioni dei diritti umani perpetrate in tutto il mondo.
Cos'altro avrebbe dovuto fare? Marcire in prigione? Ha già fatto tutto quello che poteva fare. Assange ci ha dato la verità al costo di grandi sofferenze e lunghe privazioni. Adesso sta a noi custodirla. Meglio ancora, è arrivato il momento di metterla a frutto: che il suo sacrificio non resti vano.
«If wars can be started by lies, peace can be started by truth». Julian Assange, 8 Ottobre 2011