Smartphone ai bambini? meritano qualcosa di meglio

Nessun animale, per quanto ne sappiamo, è in grado di riflettere. Sappiamo farlo soltanto noi. Non rinunciamoci

Miopia infantile, un problema sanitario esteso per i bimbi. L’esperta: “Danno evidente, prima dei 3 anni niente schermi”

È qualcosa che sostengo da anni, ma il titolo non dice tutto. Dietro questo nuovo modo di "educare" i bambini c'è molto di più. Nell'articolo leggiamo:

Pedagogisti e psicologi osservano difficoltà crescenti nelle nuove generazioni nel gestire l’errore, la concentrazione e l’affrontare problemi [...] l’uso eccessivo degli schermi limita le esperienze concrete e l’utilizzo di tutti i sensi.

Sulla base della mia esperienza, aggiungerei anche problemi di memoria: i prossimi studi mi daranno ragione anche su questo.

Ma non è questo il punto.

Il nostro è un abuso di uno strumento che nasce per altro. Lo smartphone migliora (e di molto) la comunicazione, e avrebbe dovuto limitarsi a questo.

Sono infatti le possibilità di intrattenimento che offre a danneggiarci come esseri umani; perché non ci guardiamo più negli occhi, non parliamo più al ristorante, alla fermata dell'autobus.

Soprattutto, ci tolgono il tempo, quello interiore, per riflettere, che è tipico degli uomini. Nessun animale, per quanto ne sappiamo, è in grado di riflettere. Sappiamo farlo soltanto noi.

Così, niente riflessione, niente sviluppo di pensieri critici e autonomi. Diventiamo bensì automi, capaci di rispondere soltanto ad impulsi preconfezionati (da altri), e la vita si svuota completamente di senso.

Lo smartphone coi bambini fa indubbiamente comodo perché è ancora più efficace della TV e, a differenza di questa, è sempre nella nostra tasca, pronto a "tenerli buoni" in qualsiasi occasione.

Ma è una comodità che, come dimostra lo studio, stiamo pagando a caro prezzo. Ai genitori concede facile riposo, ma per i bambini comporta danni enormi, e molti di questi portano a conseguenze irreparabili.

Quale soluzione, quindi?

Una possibilità la troviamo nel rispondere alla domanda: ma in passato, come si tenevano buoni i bambini?

Ma anche qui, non sembra sufficiente. Dobbiamo invece andare un po' più a fondo e chiederci: perché c'è bisogno di "tenere buoni" i bambini?

Davvero dobbiamo impegnare costantemente la loro mente con cartoni animati e videogiochi (o per dirlo con una sola parola, molto più densa di significati: programmi) pur di poter chiudere gli occhi e riposare le orecchie?

Perché invece non insegniamo loro a trasformare i momenti di solitudine in occasioni di crescita interiore? Il silenzio, per quanto possa sembrare assurdo, è invece il modo migliore per imparare a conoscere se stessi costruire il proprio mondo, un passo alla volta.