A tavola col verme della farina minore

Per gentile concessione della Commissione UE

Saranno pochissimi, forse persino nessuno, a venderci insetti croccanti: ma pane, pizza, biscotti e tutti quei prodotti a base di farine che mangiamo oggi ne conterranno di sicuro.

È quanto si può dedurre dalla recente autorizzazione all'immissione sul mercato europeo della larva di Alphitobius diaperinus, il cosiddetto "verme della farina minore", come prodotto «congelato, in pasta, essiccato e in polvere».

Concretamente, è il quarto tipo di insetto a cui la Commissione UE ha concesso di entrare sulle nostre tavole, dopo le larve gialle, la locusta migratoria e il grillo domestico.

Va innanzitutto chiarito che nessuno ha intenzione di allevare gli insetti, non ci pensano neppure le grandi multinazionali. Non solo perché il sopracitato regolamento UE 2023/58 a questo scopo autorizza una società soltanto, la Ynsect NL B.V. (almeno per i prossimi cinque anni); ma perché tutto il processo che contempla l'allevamento e l'essiccazione o il congelamento degli insetti destinati alla vendita si dice sia molto costoso.

Grazie a questa legge invece tutte quelle farine di importazione in cui si è appunto formata tale larva, potranno essere ancora commercializzate.

In precedenza infatti un prodotto come questo non poteva essere venduto ma andava distrutto; in molti casi non si poteva usare neppure come mangime per gli animali. Oltre al danno della perdita di materia prima, c'era quindi anche la beffa di doverla smaltire: un doppio costo che invece oggi può essere potenzialmente ammortizzato o risparmiato del tutto mischiando la farina contaminata con una farina sana, fino a raggiungere la "soglia di accettabilità" definita dai limiti di legge.

Una volta divenuto "idoneo per l'uso alimentare umano" secondo le nuove normative, il prodotto potrà così finire sugli scaffali dei supermercati, magari persino con l'intrigante etichetta di «arricchimento proteico».

Piccola digressione: immaginate ora che fine faranno tutte quelle tonnellate di farina proveniente dall'Ucraina, bloccata da mesi e mesi a causa della guerra e dei suoi conseguenti ostacoli, che si sarà già "arricchita proteicamente".

È altrettanto facile prevedere poi come, con la scusa di mangiare insetti perché "aiutano a combattere l'inquinamento ambientale" e permettono di "sfamare le persone in maniera più sostenibile", i prodotti a base di queste nuove miscele costeranno molto meno rispetto a quelli a cui siamo abituati oggi, che potrebbero invece sparire per sempre dagli scaffali.

Il rischio, concreto (a causa della nuova legge), è di non vedere più alcun pacchetto di grilli croccanti in vendita; perché saranno direttamente il pane, la pasta, la pizza e ogni altro prodotto che include farine, a contenerne una parte.